I Riesling divini di Willi Schaefer

11 Giugno 2020

AUTORE

Burton Anderson

Burton Anderson è uno scrittore americano originario del Minnesota, vive in Italia e scrive di vino, cibo e viaggi.
Nei primi anni '80 pubblica "The Wines & Winemakers of Italy" , libro che ha reso celebre il made in Italy enoico fuori dai confini nazionali. Burton ha dato un contributo notevole alla divulgazione del vino italiano nel mondo facendone conoscere l'originalità, le potenzialità e le eccellenze territoriali. E' inoltre l'ex direttore dell'International Herald Tribune a Parigi. Il New York Times lo ha definito "la massima autorità sui vini italiani in lingua inglese".

I Riesling divini di Willi Schaefer

Poiché il soggetto è il Riesling della squadra-tutta-famiglia di Willi Schaefer, abbiamo pensato che il modo migliore per affrontarlo sarebbe stato quello di convocare un’altra squadra composta da Burton e i ‘ragazzi’ di Heres.

Willi e il figlio Christoph gestiscono Weingut Willi Schaefer, una piccolissima azienda vinicola nel villaggio di Graach an der Mosel dove, da soli quattro ettari di vigneti in pendenze quasi verticali, producono una celestiale gamma di vini, tutti Riesling, che includono Feinherb, Trocken, Kabinett alle versioni superiori da singolo vigneto di Wehlener Sonnenuhr, Graacher Domprobst e Graacher Himmelreich.

Per motivi di lucidità – con riferimento sia alla chiarezza che alla sobrietà – abbiamo deciso di concentrarci su due Riesling d’annata recente e di dividerci il compito nell’assaggiarli.

Willi Schaefer Graacher Himmelreich Riesling Kabinett 2017 

Note tecniche (parafrasando Christoph). Prima della vendemmia assaggiamo l’uva in ogni appezzamento fino a quando non siamo convinti che sia pronta. Se ha un buon sapore, anche il vino avrà un buon sapore. La fermentazione avviene con lieviti naturali in acciaio prima che il vino passi in vecchie botti Fuder da 1.000 litri per circa 8 mesi di maturazione. Durante la vinificazione assaggiamo spesso per trovare l’equilibrio perfetto tra dolcezza, acidità e struttura. Ci fidiamo più delle nostre sensazioni che dei valori analitici.

Note di degustazione (approssimative, nessuno è perfetto). Colore: immaginatevi oro liquido. Aroma: pensiamo al miele, al tiglio, alla frutta tropicale, alla menta e a gustose spezie e poi, siamo realistici, prendiamone un bel sorso. Sapore: paradisiaco. Cos’altro volete?

Abbinamenti: se proprio insistete, anche se questo Kabinett è semplicemente divino da solo prima, dopo e/o tra un pasto e l’altro. Altrimenti provatelo con foie gras o Roquefort, Stilton, Gorgonzola piccante o, se è la stagione, Weihnachtsstollen o Stollen (un dolce natalizio simile al nostro panettone).

P.S. Non fatevi ingannare dal tappo a vite, che, contrariamente ai canoni della tradizionale annusata al sughero, è il sigillo ideale per tenere il paradiso in una bottiglia.

Willi Schaefer Graacher Riesling Feinherb 2018

Ci sono dei vini che per affinità elettive hanno fatto parte più di altri della nostra quarantena. Forse perché ci hanno permesso di non perdere il senso del viaggio in un periodo di frontiere chiuse, e di raggiungere attraverso il bicchiere luoghi di bellezza immaginaria.

Già dalle striature verde-oro lasciate nel bicchiere dopo il passaggio del Feinherb 2018, ci si trova a bramare il finale. Quello del vino, che non è mai the end, neanche quando finisce la bottiglia.

Christoph e Andrea Schaefer sono nostri amici, ci piace la sensibilità trasmessa da padre a figlio e da paesaggio a cantina, il calore umano che trapela nei loro gesti. E se le nostre papille concordano unanimemente che i loro vini sono buoni da morire, le nostre percezioni e descrizioni sensoriali svelano un coro eterogeneo di voci libere.

Pescando dal mazzo, le impressioni sul Graacher Riesling Feinherb, qui riportate in forma anonima, vanno da “una freccia scagliata nel cielo, nel vuoto, che entra in bocca come un lampo, ma sul finale ha una dolcezza che appagherebbe l’anima di un lottatore di sumo”. E poi “…di tempra gentile. In armonia grazie ai profumi di primavera (le primule) e bucce in pre-fermentazione. Con un finale, veramente lungo, che ti stupisce perché è secco.

 Il bello del vino. Una sonata di Chopin eseguita da Maurizio Pollini la puoi ascoltare infinite volte e ti sembrerà sempre diversa.

ENGLISH

The Divine Rieslings of Willi Schaefer

Since the subject is the Rieslings of the all-family team of Willi Schaefer, we figured the best way to approach it would be to summon the team of Burton and the Heres bunch.

Willi and son Christoph run Weingut Willi Schaefer, a teeny-weeny winery at the village of Graach an der Mosel where, from a mere four hectares of almost perpendicular vineyards they produce a heavenly array of wines, all Rieslings, ranging through types of Feinherb, Trocken, Kabinett and single vineyard versions of Wehlener Sonnenuhr, Graacher Domprobst and Graacher Himmelreich.

For the sake of lucidity—referring to both clarity and sobriety—we decided to focus on two recent vintage Rieslings and split the task of tasting them.

Willi Schaefer Graacher Himmelreich Riesling Kabinett 2017 

Technical notes (paraphrasing Christoph). Before the harvest we sample grapes in each plot until we’re convinced they’re ready. If they taste good, the wine will taste good. Fermentation takes place with natural yeasts in stainless steel before the wine matures for about 8 months in old 1,000-liter Fuder casks. During vinification, we sample often to see when the balance between sweetness and acidity and the structure are perfect. Here we trust our feelings more than numerical values.

Tasting notes (approximate, nobody’s perfect). Color: picture liquid gold. Aroma: think of honey, lime, tropical fruit, mint and yummy spices and then get real and take a sip. Flavor: heavenly, what more do you need?

Food matches: if you insist, though it’s simply divine on its own before, after and/or between meals. Otherwise  try it with foie gras or Roquefort, Stilton, Gorgonzola piccante or, if it’s the season, Weihnachtsstollen.

P.S. Don’t be duped by the screw cap, which, contrary to the tenets of the sniffy old cork tradition, is the ideal seal for holding heaven in a bottle.

Willi Schaefer Graacher Riesling Feinherb 2018

There are some wines that for elective affinities have been more part of our quarantine than others. Perhaps because they’ve allowed us to retain a sense of travel in a period of closed borders, and to reach through a glass a destination of imaginary beauty. The green-gold streaks left by the passage of Feinherb 2018 in the glass, leaves one yearning for the finale – though with wines like this there is no end, not even when the bottle is finished. Christoph and Andrea Schaefer, husband and wife, are also friends of ours. We admire the sensibility transmitted from father to son and from vineyard to cellar, the human warmth that animates their gestures. And if our taste buds unanimously agree that their wines are celestial, our perceptions and tasting notes reveal a heterogeneous chorus of free voices. Our impressions of the Graacher Riesling Feinherb, reported here anonymously, range from “an arrow shot into the sky, into the void, which enters the mouth like a flash of lightning, but on the finish has a sweetness that would appease the soul of a sumo wrestler;” to “…of gentle temperament, harmious thanks to the scents of spring (primrose) and pre-fermentation grape skins. With a truly long finish that surprises you because it’s dry.

 The beauty of wine is like a Chopin sonata performed by Maurizio Pollini: you can listen to it countless times and it will always seem different.”

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