Coraggio e tenacia: Le 75 vendemmie di Maria Flora Fuligni

26 Marzo 2021

AUTORE

Burton Anderson

Burton Anderson è uno scrittore americano originario del Minnesota, vive in Italia e scrive di vino, cibo e viaggi.
Nei primi anni '80 pubblica "The Wines & Winemakers of Italy" , libro che ha reso celebre il made in Italy enoico fuori dai confini nazionali. Burton ha dato un contributo notevole alla divulgazione del vino italiano nel mondo facendone conoscere l'originalità, le potenzialità e le eccellenze territoriali. E' inoltre l'ex direttore dell'International Herald Tribune a Parigi. Il New York Times lo ha definito "la massima autorità sui vini italiani in lingua inglese".

Le prime vendemmie di Maria Flora Fuligni sono state quando era ragazzina alla fine della guerra in Maremma, dove i suoi antenati si stabilirono quando il generale Luigi Fuligni, incaricato della bonifica delle terre sotto il regime degli Asburgo-Lorena, ottenne dal Granduca Leopoldo una proprietà vicino a Scansano. La famiglia, discendente dai visconti Fuligni di Venezia, si dedicò all’agricoltura, compresa la viticoltura, e continuò per generazioni nelle sue proprietà in Maremma e in seguito a Montalcino.

Poi, nel 1971, alla morte di Giovanni Maria Fuligni, sua figlia Maria Flora, laureata in filosofia, raccolse la sfida della vinificazione a Montalcino affermandosi come una delle prime donne a giocare un ruolo guida nel perenne patriarcato del vino toscano. Il suo primo Brunello di Montalcino fu prodotto nel 1972, seguito dalle annate 1973 e 1974, banchi di prova che le permisero di realizzare il grandioso 1975 stabilendo la reputazione della cantina Fuligni.

Maria Flora fu una pioniera, dimostrando non solo coraggio, ma anche acume e la tenacia tipica dei maremmani, come la decisione di non sposarsi per potersi dedicare alle sue vigne e ai suoi vini. Erano tempi duri a Montalcino, mentre i proprietari delle tenute affrontavano le riforme della mezzadria, molte famiglie contadine sceglievano di abbandonare la terra per trasferirsi in città.

Negli anni ’70, la produzione del Brunello Fuligni era di circa 5.000 bottiglie all’anno, numeri che sono cresciuti gradualmente man mano che i vigneti venivano piantati o rinnovati. Maria Flora ha sempre creduto ardentemente in quello che faceva, guidata da un’innata fiducia e la fermezza necessaria per prendere decisioni importanti. Oltre che produttrice, era anche maestra elementare, nota a Montalcino per essere una persona aperta, vivace e generosa che amava i suoi alunni quanto i suoi Dalmata, di cui amava circondarsi.

Quando Maria Flora Fuligni iniziò, il Brunello di Montalcino era poco conosciuto al di fuori della Toscana. La sua reputazione crebbe gradualmente fino a quando, negli anni ’80, un boom di investimenti da parte di acquirenti esterni, spinse Montalcino a diventare uno delle mecche del vino rosso più prestigiose al mondo, con una produzione totale di circa 10 milioni di bottiglie all’anno.

La tenuta Fuligni si estende oggi su circa 100 ettari di terreno completamente coltivati, una striscia quasi continua sul lato orientale di Montalcino, dove da sempre si produce il Brunello più autentico. I vigneti – San Giovanni, Il Piano, Ginestreto e La Bandita – sono raccolti separatamente e vinificati secondo le tipologie di vino: Brunello di Montalcino, Brunello Riserva e Rosso di Montalcino.

La cantina principale si trova a Cottimelli (a circa tre chilometri da Montalcino verso Siena) anche se le cantine di invecchiamento sono rimaste in parte nel palazzo settecentesco di famiglia, un tempo proprietà dei granduchi medicei. Maria Flora, che può vantare 75 vendemmie dalla sua infanzia in Maremma, ha mantenuto la tradizione di mettere da parte dalle 200 alle 300 bottiglie all’anno di Brunello. Anche se come vino da tutti i giorni preferisce il Rosso di Montalcino, lasciando il trono al Brunello per le occasioni speciali.

ENGLISH

Courage and Tenacity: The 75 vintages of Maria Flora Fuligni

Maria Flora Fuligni experienced her first vintages as a girl at the end of the war in Tuscany’s Maremma where her ancestors settled when General Luigi Fuligni, charged with land reclamation under the Habsburg-Lorraine regime, was granted a property near Scansano by Grand Duke Leopold. The family, descendants of the Fuligni viscounts of Venice, took up agriculture, including winemaking, and carried on through the generations at their properties in the Maremma and Montalcino.

Then, in 1971, at the death of Giovanni Maria Fuligni, his daughter Maria Flora , who had a degree in philosophy, took up the challenge of winemaking at Montalcino as one of the first women to play a vital role in the perennial patriarchy of Tuscan wine. She produced her first Brunello di Montalcino in 1972, learning while doing with the 1973 and 1974 vintages, before realizing the grandiose 1975 that established the Fuligni reputation.

She was a pioneer, showing not only courage but acumen and the tenacity typical of the maremmani (the people of Maremma), typified by her decision not to marry so that she could devote herself to her vines and wines. Those were tough times at Montalcino, where estate owners faced the challenges of mezzadria, the traditional sharecropping that was only then being reformed to bring about more equitable ways, though many farm families chose to abandon the land and move to cities.

In the 1970s, the production of Fuligni Brunello was about 5,000 bottles a year, expanding only gradually as vineyards were planted or renewed. Maria Flora believed absolutely in what she was doing, full of confidence and always ready to make major decisions. She was also an elementary school teacher, noted around Montalcino as a warm and giving person, lively and determined and always surrounded by her pet dogs, Dalmatians and as many as ten at a time.

When Maria Flora Fuligni began, Brunello di Montalcino was still not well known beyond Tuscany. Its reputation gradually grew until, in the 1980s, a boom in planting of vineyards, buoyed by large investments from outsiders, propelled Brunello di Montalcino on its way to becoming one of the world’s most prestigious red wines with a total production of about 10 million bottles a year.

The Fuligni estate now extends over approximately 100 fully-cultivated hectares of land in an almost continual strip on the eastern side of Montalcino, where, historically, the most authentic Brunello was produced. The vineyards—San Giovanni, Il Piano, Ginestreto and La Bandita—are harvested separately and assembled according to types of wine: Brunello di Montalcino, Brunello Riserva or Rosso di Montalcino.

The vinification cellars are located at Cottimelli (about three kilometers from Montalcino toward Siena) though the main aging cellars have always been at the 18th-century mansion once owned by Medici grand dukes and still the Fuligni family residence. Maria Flora Fuligni, who can look back on some 75 vintages since her childhood in the Maremma, always set aside 200 to 300 bottles a year of Brunello. though today she favors Rosso di Montalcino for everyday, leaving the Brunello for special occasions.

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